Talking about Shoes

Zara e le scarpe da baldracca.

Ci ho pensato tante volte, ho provato a farmene una ragione ma ancora non me ne capacito: come è possibile che vengano proposte scarpe del genere di quelle qui sopra? O meglio, che un brand come Zara le proponga, sullo scaffale a fianco di graziose decolletèes color cipria (così per esemplificare)?

Lo so, i problemi e le questioni sono molte.
In primis, le clienti devono poter scegliere secondo il loro gusto tra diverse tipologie di articoli, ed è quindi logico che il brand debba proporre una certa varietà di stili  per soddisfare ogni esigenza.
Poi c’è la faccenda della moda delle grandi griffe, che lanciano un trend che viene poi seguito da case più accessibili al grande pubblico.

Il problema però è che se da una parte è giusto proporre innovazioni – sai che noia la solita scarpetta nera tacco 10 – dall’altra il ‘processo assimilativo’ dei brand come Zara dovrebbe comprendere una fase di scrematura in cui selezionare ed eliminare quelle calzature che sono puro esercizio stilistico della griffe.

Certo, una persona può voler comprare qualcosa di diverso dal solito, di originale, di trasgressivo e ha tutto il diritto di poterlo fare senza essere limitata in negozi di dubbio gusto (trascendendo ovviamente da tutto ciò che è prettamente di nicchia e settoriale) ma la domanda che mi sorge spontanea è se non ci si sia spinti un pò troppo in là.

Il caso del plateau è illuminante secondo me: fino a non troppi anni fa era appannaggio di spogliarelliste&co, poi pian piano si è inserito – subdolamente – nella nostra quotidianità; un lieve rialzino sotto la pianta e tutto diventava più semplice! Si potevano sfiorare altezze considerevoli senza soffrire troppo per l’inclinazione del piede.
Successivamente la cosa è un pò degenerata, e qui torniamo all’immagine in apertura di post: plateau di 4, 5 cm che si accompagnano a tacchi che ormai raggiungono i 15 cm se non di più, riportando alla mente la collocazione primordiale di tale strumento…

Tutto ciò per dire cosa: che siamo stanche di scarpe di questo genere, rivogliamo altezze umane e scarpe più portabili, perchè la vita di tutti i giorni non si svolge in discoteca (..se non in altri posti su cui sorvolerò) e non vogliamo ucciderci i piedi sembrando dei pagliacci!
Fortunatamente da qualche stagione grandi griffe e marchi più a buon mercato stanno ricominciando a produrre scarpe ‘normali’, e con questo termine non si deve necessariamente intendere una scarpa noiosa, già vista, ma una scarpa che riesce ad essere bella anche senza strafare.

Less is more, dicevano.   Sarebbe il caso di capirlo, una volta tanto.

15 risposte a "Talking about Shoes"

  1. Prima o poi gli entrerà in zucca, aspettano solo che il mercato si saturi e le vendite crollino per lanciare un nuovo prodotto: la scarpa tacco 5! XDD Tu vedrai se non passano da un estremo all’altro pur di vendere, ritornerà il mezzo tacco e lo lanceranno come la salvezza dal baldraccume imperante. A proposito, la prima frase del post l’avrei messa come titolo, è azzeccatissima. XDD

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  2. Complimenti per l’arringa avvocato!
    Sono d’accordo con te, anche a me il plateau eccessivo non piace! Lo tollero, ben volentieri, quando si tratta di 1cm, perché obiettivamente riesco ad appoggiare meglio il piede, senza sentire sotto il metatarso tutti i sassolini o le imperfezioni del terreno su cui cammino. Meglio ancora se questo centimetro è nascosto, integrato, invisibile, nella scarpa. Plateau di 4-5cm, anche secondo me, sono da lap dancer, con tutto il rispetto per la categoria (perché le stimo tantissimo e le credo più abili ancora delle ballerine).

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  3. @Chris:se non fosse che solitamente metto i titoli in inglese e che magari qualche amante di Zara avrebbe potuto non gradire (XD) ci avrei quasi fatto un pensierino anch’io 😀

    @Jess: io ammetto che qualsiasi tipo di plateau mi rende instabile, io DEVO sentire il terreno, altrimenti non so camminare! 😀

    @Drama: grazie ^^

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  4. Tra le tre direi che la meno peggio è quella rossa.
    Sorvoliamo su quella dal plateau argentato (o trasparente?), che fa tanto spogliarellista di night club di periferia, quella animalier è la più orrenda. Sarà che nutro un odio feroce nei confronti dell’animalier: ok, gli inserti leopardati possono essere anche carini, ma un capo total animalier fa troppo Zia Assunta.

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  5. non potrei essere più d’accordo: scarpe da baldracca, appunto. Senza contare che quelle leopardate sono in cavalino. Avranno anche da accontentare tutte, ma vorrei vedere in faccia chi li compra quei porcai.

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